Quando il richiamo di famiglia ti porta in azienda..... ma non dove volevi
Entrare nell’azienda di famiglia: quando la scelta non è davvero tua
Hai sentito il richiamo — più o meno velato — per entrare nell’azienda di famiglia.
E quando dico “richiamo”, intendo proprio tuo padre che, senza troppi giri di parole, ti ha invitato (o forse spinto) a farlo.
All’inizio c’era un’energia speciale: la possibilità di far parte di qualcosa di grande, di lasciare il segno, di costruire il tuo futuro in continuità con quello di famiglia. Magari ti è stato detto: “Entra, impara… poi gestirai tu.”
Solo che oggi, dopo diversi anni e alcuni successi, ti accorgi che la realtà è un po’ diversa.
Le premesse erano: “poi gestirai”. I fatti sono: “di fatto, gestisce lui”. O se non gestisce proprio tutto è forse ancora peggio perché interviene quando e come ritiene lui senza preoccuparsi delle conseguenze, ma d’altronde l’azienda è la sua………
Quando il fondatore non lascia spazio
Lui — tuo padre — è l’imprenditore fondatore. L’azienda è la sua creatura.
E, visto che la sente sua, magari anche se il merito del successo non è certo solo suo, decide lui. Lo fa di istinto, senza troppi ragionamenti, guidato da quell’energia imprenditoriale che lo ha sempre caratterizzato. Ma adesso è meno presente e quando interviene a volte lo fa in fuori gioco……….
Tu invece sei diverso/a:
- hai bisogno di capire,
- di programmare, condividere,
- di strutturare e gestire a modo tuo.
- Hai bisogno di più ordine, la tua leadership la eserciti così con maggior ordine e condivisione…… e guarda che non è una colpa….!!!
E questo crea attrito. Ti trovi a domandarti: “Ma questa è davvero l’unica possibilità che ho?”
Molti
figli di imprenditori si trovano nella stessa situazione: lavorano accanto al fondatore ma vivono una costante
frizione generazionale. A volte pensano di non essere adatti perché diversi nell’espressione della propria leadership. La distanza di stile, di visione e di metodo può logorare il rapporto e rendere difficile la convivenza professionale.
Inizia a inquadrare la situazione
A questo link: https://www.familybusinesscoaching.eu/test-successore
trovi il mio Test per continuatori: uno strumento a tua disposizione, semplice, introduttivo, per identificare le situazioni in cui si generano le frizioni in azienda di famiglia, soprattutto nei rapporti tra genitori e figli imprenditori.
È utile a chi lavora da anni nell’impresa di famiglia ma sente che il proprio ruolo non è ancora definito, anche se forse formalmente lo è da tempo.
Le tre domande chiave per capire se restare o cambiare direzione
1. Chi sono, oggi, in questo contesto?
Non come figlio o figlia, non come “aiuto” o “erede designato”, ma come professionista.
Qual è il mio valore specifico? Cosa porto all’azienda che non dipende dal mio cognome?
Questa domanda è fondamentale per chi vuole capire come
succedere al fondatore in azienda senza perdere la propria identità.
2. Cosa voglio davvero per il mio futuro?
Voglio restare in azienda? Voglio guidarla un giorno? Oppure desidero costruire qualcosa di mio, dentro o fuori da qui? Quali opzioni credibili ho?
Dare un nome chiaro al proprio obiettivo riduce la frustrazione e apre spazi di dialogo.
È la domanda che aiuta a distinguere tra un conflitto passeggero e un problema strutturale nella
gestione dell’azienda familiare.
3. Perché lo voglio?
Questa è la domanda che spesso cambia tutto.
Il “perché” svela le vere motivazioni dietro ogni scelta: può essere il desiderio di realizzarmi, di mantenere viva una storia familiare, di cambiare il modo in cui si lavora… o il bisogno di libertà.
Capire il proprio “perché” è la base per affrontare i
problemi generazionali in azienda con maggiore lucidità.
Dalla consapevolezza alla scelta
Chiarire e capire se il nodo sia una
serie di
dissensi
padre-figlio in azienda di famiglia, una
divergenza di stile o una questione più profonda.
E' il primo passo per affrontare la situazione con lucidità,
senza aspettare che la goccia che faccia traboccare il vaso.
Puoi farlo da solo, ma spesso diventa più chiaro e concreto quando hai accanto qualcuno che ti aiuta a mettere ordine nei pensieri, a definire il tuo ruolo e a valutare obiettivamente la situazione.